Resta sintonizzato

Cardito

CARDITO. Il Sindaco Cirillo raccoglie consensi anche dagli antagonisti. Oltre l’emergenza anche l’impegno per non perdere fondi

Pubblicato

il

CARDITO – Nelle ultime due serate di quest’estenuante emergenza coronavirus il sindaco di Cardito Giuseppe Cirillo ha ricevuto due visite molto gradevoli con alcuni membri che dovevano rappresentare la sua alternativa alle prossime elezioni comunali. L’altro ieri è stata la volta di Pasquale Chiacchio Presidente dell’associazione “Cardito per il Futuro” e Consigliere di opposizione, il quale già a mezzo Facebook ha esternato anche l’approvazione sulla gestione dell’emergenza da parte del primo cittadino.

Infatti nel suo post la frase significativa che usa il Consigliere è: “ci siamo congratulati con il nostro sindaco per come ha gestito l’emergenza sanitaria, la comunicazione coi cittadini ed anche per le iniziative concrete messe in campo a tutela dell’intera comunità”.

Una dichiarazione che lascia presagire che in futuro non si esclude anche un appoggio del consigliere Chiacchio alla compagine di Cirillo che più passa il tempo, più raccoglie consenso con la sua buona gestione, anche perché voci di corridoio vogliono il leader di “Cardito per il futuro” candidato alle prossime regionali. Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, oltre i buoni uffici che Chiacchio vanta con il sindaco di Afragola Claudio Grillo e quindi con la Lega di Pina Castiello e Enzo Nespoli, ultimamente ha ricevuto buone offerte anche dal partito Fratelli d’Italia e forse proprio quest’ultima sarà la sua collocazione ideale.

Ieri sera, invece, è stata la volta del trio Nunziante Raucci, Saviano, Auriemma. Anche in quest’occasione questi ultimi che sul territorio stanno tentando di mettere su un’alternativa alla ricandidatura del primo cittadino, non hanno fatto altro che prendere atto della buona gestione dell’emergenza da parte del primo cittadino, informando, persino, la fascia tricolore della loro disponibilità a collaborare su future azioni da mettere in atto per contrastare il contagio del virus. Una splendida notizia per il primo cittadino che distesi gli animi in città, continuerà ad avere la strada in discesa per poter affrontare l’impresa titanica dell’emergenza Covid-19.

Date le aperture dei quattro componenti che dovevano trovare una sintesi e gareggiare alle prossime elezioni contro Cirillo, appurata la rinuncia alla candidatura da sindaco e la conseguente uscita dal gruppo LibLab di Marco Mazza, visto che le indiscrezioni dell’ultima ora vorrebbero candidato alle regionali anche il coordinatore cittadino del Partito socialista Luigi Iorio, Luigi Credendino ha registrato il vuoto venutosi a creare e ha deciso di comunicare ai suoi interlocutori che per il bene del senso di democrazia sul territorio sarà lui il candidato sindaco che rappresenterà l’alternativa al sindaco Cirillo.

Il dato politico è chiaro, contro Cirillo non c’è partita, specie se a tutto quanto finora fatto, aggiungiamo che il primo cittadino mai domo, oltre che alla gestione dell’emergenza non ha mai demorso sull’acquisizione dei fondi regionali destinati alla riqualificazione della scuola di via Marconi. Infatti data l’emergenza e il prossimo piano sociale che il governatore De Luca dovrà mettere in atto su tutta la regione Campania, dei 35 Comuni inizialmente assegnatari di tali fondi ne verranno sovvenzionati solo 15 e grazie al lavoro instancabile di Cirillo, Cardito risulta essere non solo il Comune che ha ricevuto più soldi di tutti – circa tre milioni – ma anche l’unico comune tra Napoli e provincia.

In questi cinque anni, dunque, Cirillo ha dimostrato non solo di essere un buon politico ma anche un valido amministratore e la ricezione di circa venti milioni di euro sovracomunali sono la dimostrazione. Logico che quando una parte politica riesce anche a mostrare i muscoli in campagna elettorale con circa sette liste, nessuno si candiderebbe con la sicurezza di perdere la competizione elettorale e non si esclude che il gruppo barriano che doveva vedere Nunziante Raucci come candidato sindaco, alla fine non faccia la stessa scelta del 2015, ossia quella di correre insieme alle liste di Cirillo.

Resta solo da capire cosa faranno gli haters del primo cittadino Franco Pisano e Pasquale Barra, se si accoderanno dietro la candidatura di Luigi Credendino con quel che resta di LibLab oppure formeranno una terza coalizione per cercare di assicurarsi almeno un posto in consiglio comunale, sperando che poi, dopo l’ennesima offesa scurrile, non si decida di nuovo di dimettersi per continuare a gettare fango dall’esterno.

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cardito

CARDITO. Il Consigliere Russo attacca il Sindaco sul tema staff personale, riportando dati falsi

Pubblicato

il

CARDITO – Non sempre un giornalista critico della politica entra nel merito del dibattito pubblico se non per evidenziare le fake news legate alla demagogia spicciola che possono uscire fuori dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori.

È quanto successo pochi minuti fa nel comune del cardellino con le dichiarazioni del Consigliere Andrea Russo che affrontando un tema demagogico come quello dello sperpero di denaro pubblico legato all’assunzione degli organi formanti lo staff del Sindaco, dichiara, attraverso un video postato sui social, alcune falsità al solo scopo di alimentare rabbia e impopolarità nella figura del primo cittadino. Ma andiamo ad analizzare i fatti.

Andrea Russo nel suo video asserisce che il Sindaco Giuseppe Cirillo abbia portato il numero dei formanti lo staff da 3 a 5 soggetti, lasciando intendere una volontà da parte del primo cittadino su un ulteriore esborso di denaro pubblico. Nulla di più falso. Gli staffisti nel comune gialloblu sono sempre stati tre. All’inizio furono assunti Andrea Fisher – staffista storico – Vincenzo Russo, Nicola Di Micco e Biagio Barra, poi si decise di nominare il Di Micco dirigente dell’ente sfruttando l’Art. 110 del Tuel, liberando così una casella dal capitolo di bilancio posto in essere sullo staff del Sindaco. Da allore quella casella è rimasta vuota per parecchi mesi, facendo risparmiare, in realtà, soldi ai contribuenti.

Oggi il primo cittadino, vuoi perché oberato di lavoro, vuoi perché abituato ad avere la segreteria con impegni suddivisi su tre elementi, ha pensato bene di assumere due figure part-time. Praticamente la casella lasciata vuota da Di Micco sarà riempita da altri due staffisti allo stesso costo di sempre da parte dell’ente.

Il dato politico che esce fuori è quasi pari a zero. A queste latitudini si cerca di fare opposizione sul nulla. Si comprende e va bene il gioco delle parti, ma non si può parlare a distanza di tre anni dopo aver passato gli stessi anni tra i banchi di maggioranza accompagnati dal mutismo selettivo cronico e svegliarsi su questioni, inesistenti tra l’altro, solo ora e per giunta raccontando frottole. Ci aspettiamo altro da un professionista come Andrea Russo che in quanto tale dovrebbe anche capire che anche il confronto con i comuni limitrofi non regge. Gli altri enti non hanno a capo un Sindaco che deve destreggiarsi tra impegni locali e metropolitani, quindi che ben vengano occhi vigili sul territorio atti ad arginare facili distrazioni o dimenticanze. Non mi si venga neanche ad incolpare il primo cittadino per la doppia carica, dato che la sua visione sovracomunale è sotto gli occhi della città e la ricezione di decine di milioni di euro non è da tutti.

Continua a leggere

Afragola

Stupri, violenze e omicidi. Facile fare il prete anticamorra con la legge che li obbliga a non denunciare

Pubblicato

il

Facile fare il prete di periferia negli addensamenti di povertà a nord di Napoli. Basta avere l’ambizione di andare a colmare un vuoto lasciato dalla politica e dalle istituzioni con l’aiuto della fede e della toga e un po’ di predisposizione all’egocentrismo. Aspettare che un tragico evento si verifichi e attendere, inesorabilmente, lo stuolo di colleghi giornalisti che, non sapendo chi intervistare, dato che a queste latitudini la politica è sempre assente per autoimplosione, si rivolgono al personaggio più populista e demagogo rimasto sul territorio.

Allora la riflessione che voglio fare oggi, così come esposta ai tempi dei fatti che riguardarono l’omicidio di Fortuna Loffredo è: la Chiesa che da secoli cerca di colmare i vuoti creati dalla cecità dei governatori sarebbe in grado di aiutare, fattivamente, le vittime di questi efferati delitti?

Tutti noi sappiamo che secondo l’art. 200 c.p.p. la legge italiana rispetta il segreto confessionale tanto che stabilisce che: il sacerdote a cui è stato confessato un reato NON può essere obbligato a essere chiamato come testimone in un processo. Al contrario, come recita l’art. 622 c.p., violare il segreto confessionale potrebbe costituire reato: il sacerdote che dovesse violare il segreto confessionale per un qualsiasi motivo NON previsto dalla legge, rischia la reclusione fino a 1 anno e una multa che può variare tre le € 30 e le € 516.

D’altro canto, invece, è pur vero che la Corte di Cassazione con la sentenza n. 6912 del 14 gennaio 2017 ha chiarito che il sacerdote che NON DEVE violare il segreto confessionale è tenuto a collaborare con la giustizia. Il segreto confessionale cade nel momento in cui il fedele confessa di essere, ad esempio, stata vittima di violenza. Il sacerdote che, in sede di processo, si rifiuta di testimoniare o mente durante la deposizione rischia la reclusione fino a 6 anni per il reato di falsa testimonianza.

La differenza sta proprio qui! Se a confessare il reato è chi commette il reato? Allora vale la prima ipotesi, ossia, il prete è tenuto a non denunciare ciò che gli è stato riferito in confessione. Ma questo principio ecclesiastico, condiviso anche dalle norme laiche della nostra Costituzione, in verità, quanta carità cristiana serba in sé?

Facendo un’opportuna riflessione sociologica, da anni il tema della religiosità dei mafiosi, o dei criminali in generale, apre lo scenario a molteplici piani di analisi: da una parte, occorre chiedersi che significato assumono le devozioni e le ritualità religiose e che ruolo svolga il ricorso alla fede all’interno di certi contesti, dall’altra è indispensabile valutare le posizioni che la Chiesa ha progressivamente espresso nella storia. Lo studio delle organizzazioni mafiose lascia emergere il dato piuttosto singolare di una religione che diventa strumento di legittimazione, offrendo motivazioni agli atti criminosi, alleviando le paure e le angosce nutrite dagli affiliati per il proprio destino personale. Ed è per questi motivi che si può benissimo pensare che anche un reato come lo stupro può facilmente essere confessato ad un protettore di anime.

Allora la domanda sorge spontanea: a quali responsabilità la Chiesa espone un prete di periferia, pastore di un addensamento di povertà come quella del Parco Verde? Quale peso deve sopportare un prete anticamorra se tali principi lo devono, per forza maggiore, relegare alla figura di un inerme testimonial della lotta? Ma soprattutto come si sentirebbe l’uomo che alberga sotto la toga a sapere di essere stato costretto a non evitare tale scempio?

Allora l’ultima osservazione che vorrei fare è quella del ruolo della Chiesa nella società moderna. Forse, dico forse, con tutta la modestia possibile, sarebbe il caso di far scendere realmente in trincea chi, almeno a parole, dichiara di voler salvare la vita alla povera gente su questo umile pianeta e far sì che chi sappia denunci immediatamente.

Continua a leggere

Caivano

Colpite delle auto di una concessionaria durante una sparatoria a Cardito

Pubblicato

il

Ieri notte alle ore 2:20 circa a Cardito, i carabinieri di Caivano sono intervenuti a via I Maggio angolo via della Repubblica per una segnalazione di colpi d’arma da fuoco. Alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati verso 4 auto che erano all’interno di un concessionario, 7 i fori causati. Sono in corso le indagini della vicenda.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy